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CRU VIGNETI DEL FOL DOCG
Valdobbiadene Prosecco Spumante Superiore
Denominazione di Origine Controllata e Garantita
Extra Dry
Il Fol è un'area di grande rinomanza che si estende dal lembo più a sud del Cartizze e attraversa la parte più collinosa di S. Stefano, dove ha sede la Cantina Bisol. Una fama davvero ben meritata dalle sue uve che, nutrite da terreni dove l'argilla poggia sull'arenaria marina, sono ricche di elegante acidità naturale e di notevoli profumi. Anche in questo caso, la tecnica della macerazione a freddo è finalizzata ad esaltare le caratteristiche organolettiche di questo raffinato Prosecco.
Il colore è giallo paglierino con leggeri riflessi verdognoli, reso brillante dal perlage minuto, ricco e persistente.
Il profumo è delicato, vivace, le note di fiori di campo e di fruttato si fondono in un complesso armonico di rara finezza.
Il sapore è lievemente morbido, equilibrato, sapido, gradevolmente acidulo e fruttato.
Vitigno: 100% Glera
Esposizione dei vigneti: Ovest, sud ovest
Altimetria del vigneto: 250 metri s.l.m.
Sistema di allevamento: doppio capovolto
Gradazione alcolica: 11,5 % vol.
Gradazione zuccherina: 16 grammi per litro
Acidità totale: 5,5 grammi per litro
Estratto secco: 17,5 grammi per litro
Denominazione dettagliata | DOCG |
Produttore |
LA STORIA
I Bisol, viticoltori in Valdobbiadene da cinque secoli
Testimonianze che attestano la presenza della famiglia Bisol nel cuore storico della zona di produzione del Prosecco, ovvero il territorio denominato “Chartice” - l'attuale e prestigiosissima collina di Cartizze - si ritrovano già a partire dal XVI secolo. Numerosi riferimenti alla famiglia si trovano nel corso dei secoli, segno certo della stanzialità degli avi Bisol nelle terre di Valdobbiadene, fino a giungere al 1542, importante riferimento storico che segna l'affermazione della vocazione viticola ed enologica della famiglia Bisol: Eliseo Bisol dà vita ad un piccolo e florido commercio.
Solo la brutalità del primo conflitto mondiale riesce temporaneamente ad arrestare questo esercizio - infatti, il territorio di Valdobbiadene si trovava proprio sul confine che opponeva l'esercito Austro-Ungarico a quello Italiano - tuttavia, la secolare attività vitivinicola della famiglia Bisol riprende vigore attorno alla metà degli Anni Venti, grazie a Desiderio Bisol, figlio di Eliseo. Nel secondo dopoguerra Desiderio - o Jeio, come usava chiamarlo la moglie - assegna i differenti ruoli aziendali ad ognuno dei quattro figli, in base alla loro formazione: Antonio si occupa dell'amministrazione, Eliseo della parte enologica, Aurelio dei vigneti, mentre Claudio della gestione generale dell'azienda.
Da quel momento in poi, la crescita qualitativa dell'azienda è stata determinata soprattutto dall'opportunità di sperimentare nuove tecniche sui propri vigneti, presupposto necessario per produrre vini di altissimo livello. Come ricorda Antonio Bisol, attuale presidente dell'azienda, “mio padre Desiderio cercava sempre di acquistare i migliori appezzamenti, quelli più costosi e scoscesi, quindi difficili da lavorare, ma la cui pendenza e composizione risultavano ideali per l'allevamento del Glera, dimostrando un'estrema sensibilità alla qualità del prodotto”.
IL PRESENTE
All'avanguardia nella tradizione
Oggi i vigneti dell'Azienda Agricola Bisol sono dislocati su 20 poderi immersi tra le ripide colline che da Valdobbiadene vanno verso Conegliano, le aree più vocate della Denominazione.
Un territorio molto frazionato e costellato da piccoli possedimenti, tanto che la media dell'estensione di ogni singola proprietà è di poco più di un ettaro. Si tratta inoltre di realtà produttive in cui le varie fasi della filiera (viticola, vinicola, e spumantistica) sono spesso svolte da differenti aziende.
La conoscenza di questi aspetti peculiari del territorio permette di comprendere pienamente l'importanza del valore aggiunto di Bisol: una tra le pochissime aziende che gestiscono direttamente l'intera filiera produttiva, dall'accurata scelta del terreno fino all'imbottigliamento. Ciò consente di garantire sempre la massima resa qualitativa, dato che ogni singola fase determina la qualità finale del prodotto, ed esige un costante e rigoroso controllo.
Un fiore all'occhiello è il podere gestito sulla zona sommitale della collina Cartizze: un'area che si snoda su di una cresta collinare ripidissima, ad un'altitudine di 300 metri sul livello del mare, e gode di un'esposizione al sole meravigliosa, oltre che di una ventilazione continua che unitamente al terreno di natura sabbiosa la rendono una zona di raro valore. Ben 140 proprietari si dividono i 106 ettari della collina di Cartizze, e il valore del terreno ha raggiunto delle quotazioni da capogiro: più di un 2,5 milioni di euro per un ettaro.
LA FILOSOFIA
Eccellenza, dalla terra al bicchiere
Ancora oggi, come un tempo, l'azienda fa della qualità del territorio il suo maggior vanto e il suo valore aggiunto.
Così sintetizza efficacemente Gianluca Bisol, direttore generale dell'azienda: "Lavoriamo con grande passione affinché Conegliano abbia lo stesso prestigio di Reims, Valdobbiadene lo stesso fascino di Epernay e il Prosecco la stessa notorietà della Champagne". Una cura che troviamo nelle vigne, dove Bisol governa con la massima attenzione ogni singola fase della filiera produttiva, dall'allevamento della vite alla vendita, dall'acino al bicchiere.
I vigneti gestiti dall'azienda hanno un'estensione di 20 poderi, collocati nelle aree più vocate della Denominazione. Un fiore all'occhiello è l'ettaro gestito nella zona sommitale della collina Cartizze, il vigneto più prezioso d'Italia. Attraverso un ciclico ricambio generazionale, la Bisol continua a tramandarsi di padre in figlio e a suddividere i compiti direzionali fra i membri della famiglia: una solida unità familiare che dà forza alla storica azienda.
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